domenica 23 settembre 2007

AddioPizzo

Salve amici, oggi ho aggiunto, nella parte destra del blog, un banner di AddioPizzo.
Per chi non la conoscesse, addiopizzo è un'organizzazione senza scopo di lucro di uomini e donne che si ribellano alla piaga del "pizzo" che affligge la sicilia e non solo.
Come si legge dal sito di addiopizzo, il movimento è nato nel giugno del 2004 attraverso l'iniziativa di attaccare per tutta Palermo, l'adesivo con scritto "Un popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità". Questa iniziativa, all'epoca fece grandissimo scalpore, infatti, anche la procura di Palermo se ne occupò del caso. Si voleva scoprire, chi fosse l'ideatore di tale iniziativa. Dopo alcuni giorni di grandissima attenzione da parte di tutti i telegiornali e quotidiani, i ragazzi di AddioPizzo uscirono allo scoperto dichiarando lapaternità dell'iniziativa.
Alcuni sociologi, hanno giudicato questa mossa "un errore banale", perchè così facendo non hanno creato il mito. Il comitato di AddioPizzo, però ha risposto che hanno voluto uscire allo scoperto per far identificare la gente col movimento. Far capire che non si deve essere degli esseri fuori dal comune, ma basta avere un pò di coraggio.

Ne "il giornale di Sicilia" , fu pubblicata una lunghissima intervista riportata letteralmente, nella sezione addopizzo->nascita del movimento, nel sito di addiopizzo.
Riassumendo il contenuto di tale intervista, gli ideatori di addiopizzo, spiegarono che è dal dopoguerra che la piaga del pizzo ha sempre afflitto la Sicilia. Qualsiasi esercizio commerciale, che ha un buon fatturato se non è amico degli amici, deve pagare il pizzo, altrimenti il frutto di tanti anni di sacrifici potrebbe essere danneggiato dalle mani di qualche mafioso.
Tutti gli esercizi commerciali che pagano il pizzo, lo pagano anche con i nostri soldi, quindi una parte del ricavato che noi spendiamo va ad alimentare la criminalità organizzata. Constatando questa verità di fatto, il comitato di addiopizzo ha deciso di promuovere una campagna di "consumo critico", vale a dire acquistare prodotti da esercizi commerciali che non pagano il pizzo. Così facendo, saremo sicuri che nemmeno una lira andrà alla mafia.
Per sconfiggere la mafia, la lotta al racket ha un ruolo strategico. Attraverso il pizzo, infatti, la mafia controlla in maniera capillare tutto il territorio. Ecco alcuni eloquenti dati:
• Per la Procura di Palermo, l’80% dei commercianti di Palermo paga il pizzo. E la media regionale si attesta sul 70%.
• Secondo i dati di Confesercenti, in Sicilia le vittime dei ricatti mafiosi sono circa 50mila (160mila in tutt'Italia).
• L'Eurispes calcola che dal pizzo la mafia guadagni circa 10 miliardi di euro l’anno (6 dei quali con il racket delle campagne: restituzione di attrezzature e macchinari rubati nei campi, gestione illegale delle risorse idriche).
Il pizzo rappresenta solo il 16% dei guadagni illegali della mafia, ma la gravità del fenomeno va al di là delle cifre.

Oltre a questa iniziativa , il comitato di AddioPizzo nei 3 anni di attività ha organizzato moltissime manifestazioni, in tutta la Sicilia, per sensibilizzare la popolazione contro questo problema. L'ultimo appuntamento è stato a Cinsi, città natale di Peppino Impastato(vittima della mafia). Il titolo dell'incontro è stato "Presentazione del vino ''Cento Passi''. Sono intervenuti il regista Marco Tullio Giordana, gli attori Luigi Lo Cascio e Lucia Sardo.
Il vino è prodotto da tre delle coop di Libera Terra dell’alto Belice corleonese, la “Placido Rizzotto”, la “Lavoro e non solo” e la nuova “Pio La Torre”. Tre delle tante realtà coraggiosamente costruite su terre confiscate ai mafiosi, opportunità di sviluppo in terre da secoli oppresse dallo sfruttamento e dalla violenza.
Se siete daccordo con questa organizzazione potete sostenerla donando qualcosa attraverso paypal, oppure potrete comprare attraverso il sito una delle bellissime magliette.
Alla prox.

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